In Cambogia i Khmer Rossi trucidarono tutti gli insegnati del paese, chiusero le scuole, cancellarono ogni forma di istruzione di qualunque grado, soffocando la nazione nella più brutale ignoranza. Chiaramente, ai figli dei dirigenti del partito fu comunque garantita la migliore istruzione possibile...
In Birmania accade più o meno lo stesso. La giunta militare birmana non ha sterminato la classe insegnante, tuttavia il sistema scolastico birmano è praticamente inesistente, mentre i figli degli alti ufficiali hanno accesso all'istruzione privata.
In Afghanistan i Talebani non hanno nulla di meglio da fare che sparare alle ragazzine che vanno a scuola: una bimba istruita è una bomba ad orologeria...
In Italia, beh nella nostra civilissima nazione, questi semianalfabeti che ci governano stanno facendo di tutto per cancellare l'istruzione pubblica, tagliando i finanziamenti alle scuole statali e finanziando le scuole private. Le scuole private, per definizione, dovrebbero essere private e competere nel "libero mercato dell'istruzione" (si parla tanto di rivoluzione liberale no?) con la scuola pubblica, senza alcun finanziamento pubblico. Questo vorrebbe una mente veramente liberale, ma l'Italia non è un paese liberale; qui si fa tutto per accontentare questi piccoli potentati economici, serbatoi elettorali, a discapito del bene comune.
E la sinistra ha le sue colpe, inutile nasconderlo: i governi di sinistra per primi hanno aperto una falla nel sistema dell'istruzione pubblica, falla che col tempo si è aperta a dismisura.
La nostra classe politica ha sempre trattato dell'istruzione pubblica come di un feudo delle politica, senza preoccuparsi di rendere il sistema scolastico italiano robusto, competitivo, efficente e, soprattutto, veramente accessibile a tutti.
La riforma Gelmini non è poi tanto diversa dai Kalashnikov dei Talebani.
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