Solo un problema di identità

Solo un problema di identità

martedì 14 giugno 2011

Piccoli pensieri prima di partire...

La giornata è quasi finita, con mezzo bicchiere di birra e una sigaretta piccola piccola mi sento incline alla riflessione. D'altronde sono stati due mesi passati in un soffio... dopodomani si parte: lunedì saremo nello Henan e potremo finalmente abbracciare nostro figlio. Sono passati poco più di due anni dall'inizio di questa avventura. Due anni possono sembrare molti, lo sono sotto molti aspetti, ma sono stati anni meravigliosi, che ho vissuto in costante accelerazione. Le emozioni degli ultimi giorni sono straordinarie, vanno al di là di ogni immaginazione. Per questo ho pensato di raccoglierle, per quanto strane, in un agile breviario. Le lunghe chiaccherate con Debora hanno dato frutti interessanti, per non dire esilaranti.

Filiazione:
è una sensazione così intensa da dare dolori ossei! Pensando a Chen Hao, al suo musetto un po' sgomento come lo abbiamo visto nelle due foto a nostra disposizione sento le ossa dolere di una gioia intensa, stravolgente...

Eccitazione:
Il mio allenamento fisico è pari a quello di una mozzarella strutta al sole. Eppure riesco a correre 2,5 km in salita senza sentire fatica. Salendo su per i colli, attraverso il bosco mi sento volare. Le nuvole sono così vicine e le rondini mi volano accanto. Non ci vuole un parapendio per volare, non in queste condizioni!

Allucinazioni parentali:
non mi capitava da tempo di sentire mia madre e mio padre così vicini. La mia memoria di loro si fa così intensa e viva nel momento stesso in cui realizzo che presto sarò padre a mia volta che li vedo: lei alla mia destra, lui alla mia sinistra. E dietro di me, come tramanda una massima ebraica, 10 000 angeli, non strane creature alate, ma tutte le persone (gatti, cani e uccelletti) che ho amato e che mi hanno amato e non ci sono più. Uno strano, allegro, circo di entusiasti, felici ed estinti a cui devo il mio presente.

Niente cambia:
i gatti ci guardano e fanno le fusa, come al solito... la loro compagnia è un conforto senza eguali in questa tempesta emotiva di proporzioni inusitate. I gatti stanno.

Frasi celebri:
Debora via SMS 10 minuti fa: “mi sembra di volare!!”
Martino, in macchina, poco prima di entrare in galleria, due giorni fa: “mi sento come terra bruciata...” come un bosco incendiato, pronto ad accogliere la nuova semina. Roba da agricoltura medievale!

Calma:
le ultime ore riempiono il cuore di una profonda e speciale calma... i timori spariscono, i dubbi non hanno più alcun peso, ormai la meccanica della vita ha fatto il suo corso, un misto di gioia intensa e totale abbandono agli eventi pacifica l'animo.

Meccanica degli eventi:
Inutile negarlo, la prima volta che ho visto il viso di mio figlio ho sentito addosso la grandezza della meccanica della vita. Non poteva che essere lui, e non non potevamo che essere i suoi genitori: la storia ha fatto il suo corso, la storia di un bimbo nato in Cina, di sua madre, di suo padre, la nostra storia si è finalmente resa manifesta. Non credo nel destino, come non credo in dio, non credo in un fine ultimo, non c'è un punto di arrivo nella vita di nessuno, semmai l'esatto contrario: c'è un punto di partenza e da lì in poi tutto ha una sua logica. E alla fine, questa logica ha un volto, degli occhi e delle mani piccole, un corpo avvolto in un pigiamone sinteticissimo e liso.

E questo è quanto. Ancora dobbiamo fare i bagagli.:-)