Un ricordo d'infanzia: un documentario RAI sulla dittatura dei Khmer Rouge, era il 1986. Sullo schermo passavano immagini raccapriccianti del campo di sterminio di Tuol Sleng (S-21), il luogo infame in cui migliaia di persone avevano trovato una morte orrenda. Tra questi centinaia di bambini come me, bambini torturati e uccisi perchè “nemici del regime”.
La disperazione che provai di fronte a quelle immagini non è mai scemata. Com'era possibile che, dopo la Shoah la storia si ripetesse con tanta brutalità?
Ne parlai a scuola. I miei compagni risero, la parola Cambogia era così buffa. Ma la cosa più esasperante è che neppure la maestra sembrò comprendere la mia costernazione; qualche parola di circostanza per soddisfare lo strampalato alunno delle medie.
Il genocidio che si è consumato in Cambogia è impressionante per dimensioni (si parla di due milioni di morti), metodo e, soprattutto, per la totale indifferenza dell'occidente.
Nonostante, dopo la “liberazione” del paese ad opera delle forze Vietnamite, fosse oramai chiaro cosa fosse successo in Cambogia, il governo dei Khmer Rossi è sempre stato riconosciuto come legittimo e ha potuto avere la sua bella rappresentanza presso le Nazioni Unite. Un po' come se la Germania, alla fine della seconda guerra, avesse potuto mantere un governo nazional-socialista e sedere presso l'ONU.
Oggi la Cambogia è una democrazia fragile, governata dall'immortale Hun Sen (ex-Khmer Rouge, poi passato alle formazioni filo-vietnamite), che sopravvive all'ombra dell'immensa Cina, del nemico-amico Vietnam, che litiga con la vicina Thailandia... Un paese commovente, fragile, devastato, che sta rinascendo a fatica e su cui il secolo passato ha sfogato tutta la sua violenza.
Sabai Kampuchea!
1 commento:
Tuol Sleng prison camp, a dead girl.
Per uccidere i "dissidenti", i Khmer Rossi rispaprmiavano sul costo delle munizioni. I metodi di esecuzione più comuni erano:
1)soffocamento con sacchetto di plastica
2)Percosse
3)Accoltellamento
4)Strangolamento con filo spianto o cavi elettrici
5)Affogamento
Mi sono sempre chiesto come si possa arrivare a "smantellare" un'esistenza con tanta metodica brutalità. Non credo esistano risposte; la cosa mi turba e mi turberà sempre.
Ci siamo lasciati alle spalle un secolo terrificante.
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